Ricette delle Langhe: Frittata di cipolle


Anche a voi capita di desiderare una pietanza semplice e senza fronzoli? 
Cosa ne dite se ci prepariamo una frittata? Per esempio prendiamo quattro cipolle e cercando di non piangere (sempre moooolto difficile, ma così possiamo nascondere la tristezza mascherandola con l'alibi dell'ortaggio pestifero ...) le affettiamo e le mettiamo ad appassire in un tegame con un po' di olio evo.
Se utilizziamo i cipollotti teneri e ricchi di acqua, basterà l'umidità degli stessi. Se invece impiegate delle cipolle fatte vi consiglio di aggiungere acqua in modo di dar loro il tempo di cuocere a lungo.
Devono cuocere piano, piano, non si devono colorire, ma appassire lentamente, con l'aiuto di un pizzico di sale. Nel frattempo possiamo "liberamente" fare la lavatrice, passare l'aspirapolvere, spolverare i mobili, riordinare il frigo. Di tanto in tanto ricordiamoci di girare con il cucchiaio di legno.
Quando sono pronte si prendono quattro uova di galline felici, si sgusciano e si battono leggermente con la forchetta e si condiscono con pizzico di sale e pepe nero, e un'abbondante cucchiaio di parmigiano grattugiato.
Scaldare una noce di burro nella padella antiaderente. E' un'abitudine che ho preso da mia mamma Anna, lei dice che la frittata va cotta con il burro perché rimane più morbida e con un profumo speciale.
Si cuoce la frittata a calore moderato, sino a farla rapprendere. Io uso il coperchio per i primi minuti in modo da scaldare bene il composto. Poi recitando il maggior numero di preghiere o scongiuri, si usa un piatto per l'ardua operazione: girare la frittata ... a questo punto vi sentirete fieri di voi stessi.


Lasciatela colorire anche dal lato B. Spegnere il tegame. Prendere il sacchetto del pane, tagliare il fondo con le forbici, aprirlo, rivoltare l'interno verso l'esterno e appoggiare la frittata per perdere l'unto in eccesso (niente carta assorbente, niente carta paglia, ... tempo di riciclo cari miei, ritorniamo agli insegnamenti delle nonne!).

Per accompagnare pomodori, buon olio e aceto. Oppure una bella insalata mista, con cicoria, lattughino, rucola olio extravergine e immancabile aceto di vino. Pane fragrante per incorniciare il tutto.


 Frittata di cipolle di Nonna Genia

Dosi per 6 persone
Preparazione: 30 minuti
Cottura: 23 minuti

quattro cipolle medie
olio
sale
una manciata di formaggio parmigiano grattugiato

Una padella di ferro, un piatto, una forchetta.

Si prendono quattro cipolle, si tagliano a fette, si fanno dorare in padella con olio. Si frullano sei uova, si salano, si aggiunge la cipolla dorata ed una manciata di parmigiano grattugiato e si versa il tutto nella padella in cui si era messo poco olio a friggere. Si cuoce a fuoco lento girando alcune volte la frittata con l'aiuto di un piatto. Si serve calda.

Le mie varianti: le cipolle le cuocio con olio extra vergine, ma la frittata la rosolo con il burro. Un buon pizzico di pepe nero è fondamentale.


Nel libro “Nonna Genia” si legge: "le cipolle hanno il profumo della povertà assoluta che assurge però ad una grandiosa dignità popolare quando esse si sposano con l’uova."

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