Ricette delle Langhe: Subric di patate (e di riso)
I Subric di patate sono crocchette della tradizione piemontese preparate con le patate bollite e schiacciate.
Meglio ancora se la base è il purè avanzato (il composto ha tempo di compattarsi) e io da piccola ci speravo sempre :-D ... Se a pranzo non si finiva, a cena avevo i miei adorati subric!
Io preferisco quelli di patate ma si preparavano anche con il riso, stesso procedimento, utilizzando il risotto del giorno prima.
Come vedete, è cucina povera, ed era a tutti gli effetti l'economia domestica che nonne e mamme portavano avanti quotidianamente.
Anche se è una ricetta d'antan vi assicuro che è molto moderna, si crea in un attimo un saporito piatto vegetariano. Come resistere a quella crosticina!?!
Adesso volete sapere come si preparano?
Prima cosa occorre un buon purè: noi la prepariamo lessando le patate a pezzi in acqua salata. Si controlla la cottura toccando con una forchetta, quando iniziano a "cedere", a sbriciolassi, le scoliamo e li passiamo o al passaverdura o allo schiaccia patate. Si rimette sul fuoco e si aggiunge un po' di latte intero (giusto un goccio) e un po' di olio e.v.o. e si monta con l'aiuto della frusta. Si aggiusta di sale.
Subric di patate
300 g di purè di patate (fredda di frigo)
un cucchiaio di parmigiano grattugiato
un tuorlo d'uovo
farina per infarimare
burro q.b.
Si unisce il tuorlo d'uovo e il parmigiano al purè. Il composto è morbido e con l'aiuto di un cucchiaio si formano delle crocchette allungate posizionandole sulla farina bianca e si fanno rotolare.
Si cuociono in burro caldo, rigirando le crocchette delicatamente (molto fragili) sino a quando non sono dorate.
Il subric di patate ha una crosticina croccante all'esterno e il cuore è morbido.
Accompagnare con un po' di verdura.
Curiosità: purè è maschile o femminile? fonte dizionario Corriere della sera
In trattoria c’è chi ordina una purè, al femminile; in buona parte d’Italia si preferisce un purè, al maschile; ma i primi obiettano che purè in francese è femminile e, pur di non rinunciare al collegamento col genere femminile originale inventano anche la purèa. Certo, la parola viene dal francese, e in francese è femminile, ma allora bisogna scrivere purée, e pronunziare “püré”. Per essere esatti, il francese purée, con cui si indica questo passato ottenuto spremendo patate, legumi, verdure bollite o altro, deriva da un antico verbo purer che significava appunto spremere, strizzare sugo. Ma forse è il caso che nelle nostre trattorie, osterie e ristoranti, oltre che sulle nostre tavole si usi l’adattamento italiano purè, e in nome dell’unità nazionale ci si uniformi al volere della maggioranza: genere maschile, un purè.
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