Confettura cremosa di bacche di rosa canina
Grazie a Francesca ed Enrico finalmente ho provato ad utilizzare le bacche di rosa canna! Mi incuriosivano ma non mi ero mai lanciata ^-^
Loro le hanno raccolte in montagna (guardate che belli i rami con le bacche) e trasformate in confettura. E io a ruota ... ma ho anche fatto un giro in rete per informarmi e ho trovato una utilissima dispensa di Vita in Campagna. Ho pensato di riportarne alcune parti in questo post, perché a volte succede che, nel tempo i link non siano attivi, ... e non volevo rischiare di perdere le preziose informazioni. Proprio ben fatta!
La rosa canina, detta anche rosa selvatica, è un arbusto spinoso comunissimo che cresce in tutta Ita- lia e in gran parte dell’Europa e del resto del mondo. Molto tollerante in fatto di clima e terreno, cresce dal livello del mare fino a circa 1.500 metri di quota. Si trova nei campi abbandonati, ai mar- gini dei boschi, lungo i sentieri e nei pascoli. Cresce anche in terreni marginali e sassosi, mentre non ama i terreni umidi e con ristagni di acqua.
Fiorisce in tarda primavera (in maggio-giugno, a seconda dell’altitudine e della latitudine e del conseguente clima locale) e dai fiori si sviluppano, durante l’estate, dei frutti che maturano in autunno (ottobre-dicembre). I frutti in genere restano appesi alla pianta, che è una caducifoglia (per- de le foglie nella stagione fredda) anche durante la prima parte dell’inverno, con notevole effetto decorativo.
. ALCUNE CURIOSITA'
Il frutto della rosa, chiamato cinorrodo, è dal punto di vista botanico un falso frutto, come quello di tutte le Roacee pomoidee (melo, pero, ecc.), perché non si sviluppa dall’ovario, ma dal ricettacolo del fiore e quindi dalle parti del fiore poste al di sotto del calice. Per questo i sepali del calice, che essiccano ma rimangono visibili fino alla raccolta, sono attaccati in cima al frutto e non alla sua base come nei veri frutti (tipo le arance). Con i cinorrodi (frutti) rossi, ma ancora immaturi (cioè di consistenza ancora dura) si possono fare delle collane vistose con le quali decorare la casa e l’albero di Natale. Dopo le festività, i frutti saranno essiccati e potranno essere conservati per farne infusi, ricchi di vitamina C, utili in gennaio contro le influenze e i raffreddori tipici della stagione fredda.
I semi (i veri frutti) sono ricchi di vitamina E e se ne possono fare infusi, usandoli da soli o insieme al resto del frutto, che risultano diuretici.
. LE PARTI CHE SI RACCOLGONO
Della rosa canina si raccolgono i petali, le foglie e i frutti. I petali dei fiori, raccolti in maggio-giugno, si usano per preparare confetture, sciroppi, bevande e vengono utilizzati pure in insalate e macedonie.
Con le foglie fresche raccolte durante l’estate (ma anche con quelle essiccate, reperibili pure in erboristeria) si preparano sia infusi medicinali che bevande dal sapore delicato.
Con i frutti maturi (che si raccolgono da ottobre a dicembre) si ottengono confetture, gelatine, salse, sciroppi e bevande gradevoli.
I petali della rosa canina sono commestibili e profumati. Sono tendenzialmente un po’ amari, specialmente alla base (di colore più chiaro), che per questo viene in genere scartata. Questa operazione è meno lunga e noiosa di quanto si potrebbe immaginare perché i petali si possono staccare a mazzetto e la loro base può essere strappata in una sola volta.
Per alcuni usi i petali possono essere essiccati, ma in genere è preferibile adoperarli freschi appena raccolti, prima che appassiscano. Se ne possono mettere po- chi (proprio perché sono un po’ amari) in un’insalata mista o in una macedonia, alle quali conferiscono il loro profumo. Oppure si usano come ingrediente di una aromatica frittata. Si possono anche impastare nel miele (scaldato quanto basta per liquefarlo) per profumarlo.
Se ne fanno anche confetture e sciroppi, cuocendoli in poca acqua zuccherata a piacere con l’aggiunta di succo di limone (per conservare il colore). Per dare corpo alla confettura si posso- no aggiungere delle mele.
Un metodo per conservare il profumo dei petali è quello di frullarli freschi in poca acqua, aggiungendo dello zucchero mentre si frulla. Volendo trasformare questo sciroppo in gelatina di rosa, si può bollire dell’acqua con la pectina (si acquista nei negozi di alimentari) e aggiungerla allo sciroppo sopra de- scritto (seguendo attentamente le istruzioni), frullando ancora e poi ponendo il tutto in vasetti. Lo sciroppo o la gelatina così preparati sono molto profumati, ma durano poco e vanno conservati in frigorifero (lo sciroppo dura 2-3 giorni, la gelatina un paio di settimane).
I frutti della rosa canina sono sicuramente la parte più usata in cucina, poiché non sono amari e sono disponibili freschi per un lungo periodo dell’anno. Una difficoltà nel loro uso è dovuta alla presenza dei tanti semi (frutti in realtà) e, ancora peggio, dei peli al loro interno. I peli impediscono un consumo diretto del frutto che altrimenti sarebbe molto gradevole. Chi volesse assaggiarlo durante una passeggiata, può raccogliere il frutto maturo, asportare il picciolo (il che provoca un foro alla base del frutto) e spremere leggermente il frutto tra le dita: la polpa rossa molle uscirà come da un tubo di maionese! Bisogna però accontentarsi di fare uscire solo un piccolissima frazione del- la polpa, perché se si stringe troppo fuoriescono anche i semi e i peli. Questi ultimi, se ingeriti, possono essere irritanti. È meglio quindi portare i frutti in cucina e trasformarli in modo da elimina- re semi e peli. Molti autori propongono di aprire in due ogni frutto e asportare il cuore peloso con i semi. Chi ha molta pazienza e tempo a disposizione, otterrà così degli ottimi frutti puliti da trasformare o consumare direttamente. Questa operazione è più facile quando i frutti non sono perfettamente maturi (quando cioè si presentano rossi, ma sono ancora duri).
Un modo semplice per eliminare tutti i semi e la maggior parte dei peli dei frutti, è quello di passarli al passaverdura, dopo averli cotti, appena coperti d’acqua , fino a che siano divenuti molli (occorro 15-30 minuti), aiutandosi con un cucchiaio di legno con il quale schiacciarli durante la cottura. La purea che si ottiene, della consistenza e del colore di una passata di pomodoro, può essere impiegata per fare confetture, aggiungendo zucchero a piacere e portando a ebollizione. Se lo zucchero è poco (meno del peso della passata) i barattoli di marmellata chiusi ermeticamente vanno bolliti, completamente immersi in acqua, per mezz’ora, per evitare che si rovinino. Aggiunta a zucchero e a opportuni addensanti, la purea si può trasformare in un budino da usare come colorato dessert. Se avete pochi frutti, o comunque volete diluire o modificare il sapore, potete cuocere, insieme ai frutti di rosa, delle mele o altra frutta a pezzi. Questo faciliterà anche l’operazione al passaverdura. Con l’aggiunta di mele, e un po’ di succo di limone per non far imbrunire le mele, il colore della marmellata resta praticamente identico, cioè di un bel rosso intenso.
La purea tal quale (cioè senza aggiunta di zucchero) può essere impiegata per fare zuppe, minestre o mine-troni, aggiungendo acqua se necessario, sale e, volendo, verdure. Per addensare la minestra si può aggiungere fecola di patate. Sopra queste coloratissime minestre si può versare, come tocco finale, della panna da cucina o dello yogurt, creando così una macchia bianca al centro del piatto rosso, con un piacevole effetto cromatico.
La salsa di frutti di rosa canina si può usare in tutti i modi al posto di quella di pomodoro, della quale ha il colore, ma non il sapore (è più aspra, ma si può aggiungere un po’ di zucchero per renderla più equilibrata). Si può abbinare a cipolle dolci e/o carote e ad altre verdure dolci. (da Vita in Campagna)
Confettura cremosa
di bacche di rosa canina
ingredienti
bacche di rosa canina
zucchero di canna grezzo
succo di limone
acqua fredda
Vasetti di vetro sterilizzati con acqua bollente e relativi coperchi
Mettere le bacche in un tegame, dopo averle private del picciolo e della parte finale nera. Aggiungere il succo di limone (io: mezzo limone). Coprire con acqua (circa due dita di acqua sopra le bacche) e cuocerle per circa 20 minuti, sino a quando sono morbide. Mescolare di tanto in tanto e verso la fine schiacciare un po' i frutti. Passare al passa verdura per eliminare tutti i numerosi semini interni.
Poi con pazienza ripassare nuovamente al setaccio eliminando gli ultimi semini. Passare al setaccio serve per eliminare i peli interni che potrebbero irritare.
Pesare la purea ottenuta (io: 350 g) e unire all'incirca pari peso di zucchero (io: 300 g) e cuocere 10 minuti, continuando a girare con un cucchiaio di legno perché tende ad attaccarsi al tegame.
Nel frattempo sterilizzare in acqua bollente i barattoli (io: 2 barattoli da 125 g), sgocciolarli e capovolgerli su un canovaccio. Quando sono asciutti (ma ancora bollenti), versare la confettura e chiudere con la capsula. Capovolgere 5 minuti, quindi girare nuovamente il barattolo e lasciarlo raffreddare.
Si ottiene una deliziosa confettura cremosa e vellutata, ottima da sola o da utilizzare come tutte le altre confetture: a colazione o con i formaggi.
Giulia, Rossa di Sera, e la zia Anna mi hanno anche consigliato il decotto. Ottimo! Per cui adesso posso contare ben due esperimenti con le bacche di rosa canina: confettura e decotto :-)
Commenti
Fortunatamente ho una carissima amica che fa questo lavoro per me.E buonissima e custodisco con cura questi preziosissimi barattoli.Complimenti!
Fortunatamente ho una carissima amica che fa questo lavoro per me.E buonissima e custodisco con cura questi preziosissimi barattoli.Complimenti!
@lilly: che fortuna avere una amica che ti prepara questa primizia :-)
Buona serata!