Ricetta della tirà piemontese
Eccovi per la ricetta della tirà piemontese che potrà essere servita sia soffice sia tagliata a fette e tostata. Con le proporzioni che vi indico ho preparato un "filoncino" naturale da tagliare a fette e uno arricchito con l'uvetta. Dovete calcolare di avere una giornata a disposizione non tanto per i tempi di lavorazione quanto per le attese della lievitazione.
Vi indico la ricetta originale tratta da Quaderno di cucina della Famija Albèisa riportata come appuntata da Francesco Palma (1963) di Mango (Cn) con le mie precisazioni tra parentesi.
Tirà piemontese
(tratto da Quaderno di cucina della Famija Albèisa)
500 gr di farina (Manitoba)
130 gr di zucchero (grezzo di canna)
120 gr di latte
120 gr di burro
3 tuorli d'uovo
6 gr di lievito di birra
1 pizzico di sale
- Stemperare il lievito in poca acqua ed aggiungere 30 gr di farina e formare un nucleo di pasta morbida: porre a lievitare alcune ore in una scodella coperta da una tela in luogo tiepido (Io ho iniziato usando la ciotola del kitchen aid così non ho dovuto cambiare contenitore e mi sono fatta aiutare dall'impastatrice).
- Unire al prodotto lievitato 40 gr. di farina e poca acqua tiepida, impastare e porre a lievitare nella scodella con le stesse condizioni di temperatura di prima.
- Dopo alcune ore quando la massa avrà assunto un buon sviluppo, unire 180 gr di farina, 50 gr di zucchero, 50 gr di burro (fuso) e bagnare con parte del latte appena tiepido. Impastare nuovamente , indi porre in un recipiente foderato con una tela infarinata e sistemare in un ambiente con temperatura dai 30° ai 35° per tre ore controllando sovente (io ho continuato la lievitazione nel bicchiere dell'impastatrice, coprendo il contenitore con un telo e avvicinandolo ai fornelli dove stavo cucinando altra cose per cui la temperatura e il vapore delle pentole creavano l'ambiente per lievitare).
- A lievitazione avvenuta unire il rimanente della farina, dello zucchero e dare un pizzico di sale. Amalgamare nel mezzo della massa il tuorli d'uovo e il resto del burro liquefatto, il rimanente latte tiepido: incorporare con cura gli ingredienti sino alla giusta elasticità.
Tagliare in due la pasta per ottenere due tirà (filoncini) di circa 450-500 gr, porre su carta oleata, appoggiare su una teglia e lasciare lievitare al caldo (forno spento intiepidito, a un filoncino io ho aggiunto un pugno di uvetta passa ammollata prima di procedere con l'ultima lievitazione). Allorché la massa avrà superato il doppio del volume iniziale, praticare (se si vuole) 2-3 tagli in diagonale sulla bombatura superiore del dolce e cuocere sui 180°. Il dolce è pronto quando la superficie esterna assume una colorazione bruna.
(Da taluni prima di mandare in cottura di passava la superficie superiore del dolce la chiara d'uovo sbattuta, ma io ho saltato questo passaggio).
Per ottenere i crocion (fette biscottate) si affetta la tirà diagonalmente facendo delle fette di spessore di circa 2-2,5 cm. Porle in forno a biscottare ed estrarle quando la mollica sarà leggermente colorita verso il bruno. Conservarli in contenitori ermetici.
Vi lascio ancora un mio suggerimento: se la tirà fresca si tosta con il tostapane si ottengono fette croccanti fuori e ancora soffici all'interno da spalmare con deliziosa confettura fatta in casa, una colazione strepitosa!
Se volete propormi le vostre ricette di cucina piemontese andate a dare un'occhiata qui
Commenti
Io mi ricordo che dal panettiere compravo quelle fette biscottate, un po' più spesse e corpose di quelle del super e anche più gustose :-)
intanto mi segno la ricetta, spero di trovare un giorno di tempo... ;-)
@chiara: non è un ricetta dai tempi brevi ma di grande soddisfazione
@milena: con la tua grazia una ricetta come questa acquisterebbe una leggerezza particolare
@castagna. vedo che ha risvegliato anche i tuoi ricordi :-)
Buona serata a tutte!
Grazie e buona settimana!
Un abbraccio immenso!
sai che da un po' mi chiedevo dove potevo trovare questa ricetta!?
Al mio nonno materno piacea tantissimo, lui la amava con l'uva...
ora che mi poteva dare indicazioni c'è solo più una sola nonna...ma non sta bene poverina, e non so quanto mi avrebbe potuto aiutare!
Grazie, evochi bellissimi ricordi!
Mi aggiungo ai tuoi sostenitori, e metto il bannerino dell'iniziativa!un bacio
grazie per aver postato la tirà
Ciaoooo!
dovrebbe esser fatto con orgoglio per ogni regione ...in italia ognuna porta con sè un tale bagaglio storico culturale!
Insomma qui avrò da imparare e scoprire....iniziando da queste fette biscottate!!!
brava davvero!
buon fine settimana cara ;)
j'aime beaucoup.
A bientôt.
@maetta: per uva intendi uva fresca? mi interessano le varianti :-)
@yari: è vero, si trovavano sia in versione fette biscottate sia come filoncino fresco
@paolo: è comunque un modo per spolverare le vecchie ricette :-)
@lucy: in effetti non tutte le famiglie preparavano prodotti lievitati, compresa la mia
@aiuolik: molto bene, così sappiamo quali ricette piemontesi hanno maggior successo per le altre regioni
@terry: un modo per far circolare informazioni e storia :-)
@sandra: buona domenica a te!
@nadji: je te remercie pour ta visite!
http://merendasinoira.wordpress.com/2010/06/06/ricerca-sulla-tira/