48 Crumiri da Cucina Piemontese Contemporanea di Matteo Baronetto


“Sei un crumiro!”
Leggendo il significato di crumiro sulla Treccani si apprende che è il nome degli abitanti della Crumìria, regione della Tunisia occidentale ai confini con l’Algeria, noti soprattutto, nella seconda metà dell’Ottocento, per le loro scorrerie e atti di banditismo. Inoltre è un epiteto ingiurioso dato a quei lavoratori che, in occasione di scioperi, o non scioperano o accettano di sostituire gli scioperanti, favorendo così i datori di lavoro.


Ma cosa c’entra tutto questo con le nostre ricette di Cucina Piemontese Contemporanea? Ebbene sì, a sorpresa, i crumiri sono anche fragranti biscotti a forma di piccola mezzaluna, fatti di farina, rossi d’uovo e zucchero, specialità piemontese di Moncalvo e Casale Monferrato.

Creati dal pasticciere casalese Domenico Rossi nel 1878, e nel 1890 il sindaco di Casale Monferrato riconobbe al Rossi la paternità dei Krumiri dopo vari premi e dal 1972 i biscotti sono protetti anche da un brevetto.
È probabilmente in ricordo di Vittorio Emanuele II morto proprio nel 1878, che i krumiri presero la tipica forma rassomigliante ai suoi baffi.
Bellissima la scatola di latta degli originali Krumiri Rossi, biscotti perfetti per colazioni e merende tutte piemontesi, per accompagnare una profumata bevanda calda come il caffè o la cioccolata.



Io ho seguito la ricetta dello chef Matteo Baronetto perché in casa non abbiamo mai sfornato questi biscotti. Sono veramente ottimi! Apprezzati da tutti, non faticheranno a prendere un posto d'onore nelle ricette di famiglia. Una tradizione che appartiene a una città diversa da quelle che ci hanno dato i natali, ma meritano la ribalta! Sulla forma posso certo migliorare per renderli più simili agli originali. Devo dire che mi sono arrangiata con il sac à poche e la bocchetta a stella. A dire il vero, assomigliano molto ai baffi del Re :-)



Però ho notizie certe che anche le generazioni precedenti in casa apprezzavano i biscottini. Direttamente dalla mia scrivania la scatola dei gessetti vintage che in passato ha ospitato 450 g di Krumiri Bistefani. Navigando nell'etere ho letto che la scatola di latta, Manifattura Pagàni di Lecco, risale agli anni ‘50.



Bellina vero? Una porta che si apre sul passato con oggetti che neppure io utilizzo più. Ma subisco il fascino di quelle piccole scatole e dei piccoli oggetti. Ecco mi metto in ascolto della memoria e nel frattempo prendo ancora un biscotto, un crumiro.


Commenti

Paolina ha detto…
Andrò a cercare la ricetta, saranno buonissimi!!!
Elena Bruno ha detto…
Ciao Lea, confermo sono molto buoni 🤩
Un caro saluto e buon week end!

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