32 Minestrone di verdure da Cucina Piemontese Contemporanea di Matteo Baronetto
Pronti per un'altra ricetta dal libro dello chef Matteo Baronetto? La ricetta nel manuale di Cucina contemporanea piemontese è la numero 32. Sto saltellando da un numero all'altro seguendo il ritmo delle stagioni.
Parliamo di un grande classico della cucina invernale che ha sfamato intere generazioni. Anche se è alla base di una sana alimentazione, da ragazzini, alla domanda “quali sono i tuoi piatti preferiti?” come primo posto non salta in mente il famigerato minestrone. Troppo sano, troppe verdure … però con il passare degli anni si inizia a dare una seconda chance a un piatto che può diventare squisito.
Spesso ho sentito raccontare da mio papà che le suore dell’asilo facevano un minestrone delizioso. Parliamo degli anni 40-50 del novecento. Non mi è dato sapere quale era il segreto della ricetta delle suore, ma ha scatenato in me un lungo percorso di ricerca, cercando il minestrone perfetto!
Devo precisare che prediligo il minestrone vegetariano, senza soffritti (non ho mai messo aglio, non amo molto aggiungere cipolla e/o carne e insaccati, usati in passato per rendere un po’ più sostanzioso il piatto).
Inseguendo il sapore equilibrato, fresco e invitante ho scoperto alcune accortezze.
Una prima folgorazione sulla via di Damasco è stato aggiungere un po’ di pesto di basilico a fine cottura, come facevano i nostri parenti liguri.
Secondo “trucco” il dado vegetale di produzione propria con un tocco di macis.
Terzo iniziare la cottura stufando le verdure, non annegandole subito nell’acqua come facevo in passato. Il sapore si concentra e la quantità di liquido viene calibrata all’occorrenza.
Ultimo upgrade, l’ho sperimentato con la ricetta dello che Matteo Baronetto. Aggiungere la crosta di parmigiano! L’ho sentito raccontare 1000 volte, ma a casa mia non era nelle abitudini. Vera sorpresa, è proprio vero aggiunge il tocco umami!
Nel minestrone dello chef c’è anche un’ingrediente inaspettato … ma mantengo il segreto rispettando il contenuto del libro.
Un consiglio: scegliere verdure possibilmente fresche, se sono un po' stanche possono dare un sapore amaro al minestrone. La lunga cottura è adatta ai legumi, sedano, zucca, carote e patate. Per gli altri ingredienti cavoli, zucchini, fagiolini, spinaci, biete io li scotto 2-3 minuti a seconda delle dimensioni, blocco la cottura con acqua e ghiaccio. Li metto nel minestrone alla fine, a fuoco spento. Il vantaggio è di avere verdure con un buon sapore e la giusta consistenza. Anche il colore rimane bello brillante (e invitante).
La ricetta dello chef non prevede né legumi, né cereali o pasta. Ma il mix proposto è veramente equilibrato e gustoso. Una delle migliori ricette mai provate! Mi sono proprio divertita, anche perché ho impiegato al meglio le verdure appena raccolte nel nostro orto.
La casseruola verde smaltata è l'unica sopravvissuta delle pentole del servizio iniziale che aveva mia mamma appena dopo il matrimonio (si sono sposati nel 1968). Il cucchiaione, il barattolo, il coltello, la tazza arrivano dalle case dei bisnonni.
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