#Slowthinking: Racconta il tuo produttore


Ho sempre amato ascoltare i racconti. Sia se leggo un libro, sia se parlo con le persone rimango incantata nel seguire il ritmo delle storie umane. Vita vissuta, lavoro e fatica, la famiglia e gli affetti. Le immagini, i volti, le mani, gli occhi assumono una dimensione nuova quella di giorni intensi  intrisi di passione per quello che si fa, dell'impegno nel portare avanti un'idea e anche della voglia di essere unici e speciali. Si comprende meglio il significato, il senso delle cose. Si scoprono belle persone, se si ha la voglia di essere veramente in ascolto.
Voglio mettermi in gioco e dare voce a chi ha una storia interessante da raccontare nel mondo del food. Oggi vi parlo di un bel progetto che rispecchia i valori in cui credo e spero che anche altri decidano di farne parte. Adesso vi spiego meglio.

Fare rete non significa soltanto creare legami tra foodblogger, ma anche cercare di raccontare il sogno di chi ogni giorno si ostina a difendere la sua terra e il suo lavoro con sacrificio e testardaggine. Scoprire e narrare un territorio e le sue eccellenze gastronomiche, grandi o piccole, conosciute o sconosciute, attraverso il lavoro di piccoli produttori e artigiani, rappresenta a pieno titolo la filosofia dello #slowthinking.
Andare alla scoperta di questi uomini e queste donne, del frutto del loro lavoro, cercare di trattarlo al meglio, con rispetto e amore è, probabilmente, il dovere primario di chiunque si occupi, a qualunque livello, di food. E’ un compito che, secondo noi, ogni amante della cucina dovrebbe assumersi. Quando poi si ha a che fare con prodotti quasi dimenticati o sconosciuti alla maggior parte dei consumatori, tutto questo diventa ancora più importante.
E’ proprio per questo motivo che vi invitiamo a condividere una storia che magari solo voi conoscete, ma che meriterebbe di essere diffusa.

VI PIACE L’IDEA?
Sicuramente non siamo i primi, e non saremo gli ultimi, a promuovere questo tipo di ricerca, ma crediamo nella pluralità e nel racconto fatto da voci diverse. La stessa cosa può essere illustrata e/o narrata, in maniera differente, perché ognuno di noi ha una sensibilità e un modo di percepire diverso dagli altri.

Quello che noi vorremmo è questo: un racconto, che sia fatto di sole parole, di sole immagini o entrambe le cose. Potete scrivere un racconto a quattro mani, per esempio, dove uno illustra e l’altro narra. Cercate il modo che sia più consono alla vostra personalità e abilità.

COME SI FA?
Contattate un produttore o un artigiano della vostra zona: fatevi narrare la sua storia, le sue fatiche, le sue speranze e raccontatele come meglio preferite.
Non deve essere per forza un produttore di cibo, potrebbe essere anche un artigiano che produce botti di vino o pentolame particolare o le fustelle per la ricotta, per esempio.
Per partecipare potete avere un blog oppure no.

Nel primo caso pubblicate sul vostro blog un post, aprendolo con un’introduzione di 4-5 righe: ci servirà, insieme a una vostra immagine, per inserire sul sito www.slowthinking.it un’anteprima che inviti a leggere l’articolo direttamente sul vostro blog.

Nel secondo caso, troverete spazio sul sito www.slowthinking.it firmando il vostro post.

Nell’articolo, ci piacerebbe che spiegaste l’iniziativa, in modo da invogliare anche altri ad aggiungersi a questo coro di voci. Inoltre vi chiederemmo di utilizzare l’immagine in alto come banner sul vostro blog e/o sui vostri canali social.
Quando il vostro post sarà pronto, vi chiediamo di segnalarci il link sulla pagina dell’evento di Facebook. Qualora non foste iscritti a Facebook, potreste farlo con un commento sul sito, sotto il post dedicato all’iniziativa.

Infine, vi chiediamo di utilizzare i due hashtag #raccontailtuoproduttore e #slowthinking per la condivisione dell’evento e degli articoli sui social network.

CI SONO SCADENZE?
30 settembre 2016

Armatevi di macchina fotografica, di computer, di penna o quello che volete e raccontate e/o ritraete mani, volti, fatiche e passioni.
Raccontate, noi vi aspettiamo!

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