Agnolotti al plin

agnolotti al plin burro e salvia
L'immagine della pasta ripiena al giorno d'oggi (inizio a parlare come mia nonna ....) viene associata a pratiche vaschette sottovuoto, col nome di un anfibio (R..a), e dai ripieni emiliani o più moderni, comodamente dosata in grammi e con l'indicazione della cottura. Ormai si mangiano anche tutti i giorni.
Nulla da eccepire. Ma c'era qualche cosa di poetico nel rituale della preparazione del cibo per la festa. Più generazioni si ritrovavano nella cucina, dai nonni ai nipoti, vi era anche un aspetto di socialità che un po' rimpiango (so anche che, facendo parte dei miei ricordi, é anche normale averne una visione romantica).
Le dosi per il ripieno venivano un po' dalle disponibilità. Bisogna considerare, che in passato, la ricetta era nata per preparare con pochi ingredienti nobili, un pasto per tanti commensali. Le nostre nonne e le nostre mamme hanno saputo in tempi difficili portare la festa in un piatto, racchiudendo in piccoli fagottini, veri capolavori.

La preparazione iniziava con l'arrosto di vitello e maiale che cuoceva lentamente, profumati con rosmarino e alloro (e aglio, che io ho abolito ... vedi ste donne moderne ...). A parte si prepara il risotto, si rosolano in padella, con il burro, gli spinaci o la scarola scottati. Si passa al tritacarne il tutto, condendo con abbondante parmigiano, sale, un uovo e un pizzico della mitica saporita. Gli ingredienti per la pasta fresca sono 600 gr di farina, 4 uova intere, 2 tuorli e un poco d'acqua all'occorrenza, sale e un goccio d'olio.

Tirata la sfoglia si inizia facendo tante piccole file di porzioni di ripieno (aiutandosi con due cucchiaini da caffè) si chiude, si preme con le dita, si pizzica (ecco perché di chiamano al plin) e si taglia la pasta con la rotella. Si disponevano in bella mostra su una tela bianca con la farina di semola (per evitare che si attaccassero fra loro). E poi venivano spostati in un'altra stanza perché occorreva apparecchiare la tavola!!!

Per dosarli mio nonno Emilio usava la dozzina: due dozzine a testa e la porzione era servita. Come condimento amo molto burro e salvia perché si sente tutto il sapore del ripieno, un passaggio di pepe al mulinello e se proprio si vuole esagerare una pioggia di parmigiano grattugiato.


Trovare la saporita non é semplice, e soprattuto in questa bustina dai panorami esotici che tanto mi ricorda l'infanzia. La trovate qui.

Commenti

Carla ha detto…
Ciao e buon lunedì!
Eh il rituale della pasta, che bello e che bei tempi mi hai fatto ricordare...nella mia casa quando stavo con i miei, mia nonna, mia zia, e mia mamma facevano tutto a mano...quelle belle sfoglie che stendevano e poi preparavano i tortellini...ancora mi ricordo il sapore del ripieno....
lo sai che anch'io faccio un simile piatto che a giorni posterò!
Un bacio
Carla di lettoemangiato
Carla ha detto…
ah ma la saporita dove la trovo?
qui...ma non c'è il link....
Anonimo ha detto…
Ciao, ho visto che sei piemontese, io presto mi trasferirò nella parte bassa della regione, così mi farebbe piacere restare in contatto con qualcuno della zona...e magari scambiarci anche le ricette (io quella dei tortellini e tu quella degli agnolotti :-P ihihih).
Tornerò a trovarti!
Serena ha detto…
Davvero eccezionali! L'unica cosa di buono che sapeva fare la mia ex suocera! ahhahahaha
Smack
Elena Bruno ha detto…
@Carla: buon lunedì e buona settimana anche a te, grazie della segnalazione! Ieri ho avuto un sacco di problemi con il blog, non riuscivo a mettere i link, mi ha cancellato il counter ... solo i dolci ricordi di infanzia mi hanno rasserenato. Non vedo l'ora di vedere la tua ricetta!
@desi: benvenuta nel mio giardino! e a presto per il "baratto" delle ricette!
@sere: bella battuta! Sai adesso riesco a visualizzare bene il tuo blog! Buona settimana!!!
Scribacchini ha detto…
Magico plin, grazie per la ricetta. Questa volta mi lancio!
Ecco, La Saporita è un bel pensierino da riportare a casa dopo una vacanza o un fine settimana in Valle d'Aosta.
Anche qui non si trova ovunque ma comunque facilmente.
"Via delle Indie" è il nuovo nome dell'ex Bertolini dopo il trasferimento da Torino in Vallée.
catalogo
Ciao. Kat
Cara! ..e quando inizi a parlare come i genitori / nonni lì inizi anche a sentirti vecchia ...almeno così succede a me :-D
quanto mi piacciono queste paste ripiene in tutte le salse e con tutti i ripieni.
Bravissima
Un bacio enorme
Silvia
Franci [dolce casa] ha detto…
Che bello il tuo blog, romantico, poetico e con questa ricetta d'altri tempi...mi piace l'aria che si respira qui. Complimenti.
Monique ha detto…
finalmente riesco a passare e a leggere gli arretrati..Ele sta lavorando al meme credo pubblicheremo presto!!bellissimi qs agnolotti e sono d'accordo con te...fatti in casa son tutta un'altra cosa...
Elena Bruno ha detto…
@Ciboulette: benvenuta nel mio giardino! e grazie!
@Scribacchini: non avevo notato questo cambiamento nel logo, grazie mille per le informazioni e il link, Kat sei super!
@silvia: anche io ho una passione per le paste ripiene, specialmente se di produzione casalinga. Notte!
@Franci: benvenuta nel mio giardino! Io ho già segnato qualche ricetta che ho trovato da te!
@monique: leggerò con molto piacere le vs meditazioni, buona settimana!
Anonimo ha detto…
sei stata produttiva in questi giorni!! io sono un po' indietro... ache i plin sa fare questa ragazza! ma io divento matta.... BRAVA!
Anonimo ha detto…
fantastiche le spezie de LA Saporita e fantastico il tuo post sui plin... pasta che adoro e che potrei consumare anche a colazione!! :o)
buona serata!
Elena Bruno ha detto…
@sandra: benvenuta nel mio giardino! Il vero plin non si scorda mai!!!!
ComidaDeMama ha detto…
io sono della provincia di CN, i ravioli al plin mi piacciono molto anche se nella mia famiglia si fanno solo con il vassoio
li facciamo sempre il 23 di dicembre per Natale
Elena Bruno ha detto…
@comidademama: sono parte dei nostri ricordi e delle nostre feste, un po' sono parte di noi ... che bello condividere esperienze da un capo all'altro del globo!

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